Il mio nome è Tiziano Belloni e ho insegnato alcuni anni, all’inizio della mia carriera in scuole medie, poi sono diventato insegnante di Laboratorio di Chimica in scuole superiori ad indirizzo tecnico, nel 1980 ho avuto la fortuna di scegliere di essere assegnato all’ITCS di Bollate dove sono rimasto fino al pensionamento a Settembre del 2018 lavorando in vari indirizzi di studi di quello che è stato un Istituto sperimentale per decenni.
Ho lavorato con studenti dell’Indirizzo Chimico, del Chimico-Biologico e del Liceo Scientifico Tecnologico previsto dalla riforma Moratti.

Nella mia esperienza lavorativa a scuola ho avuto la possibilità di attingere a numerose esperienze esterne che, ritengo, abbiano arricchito la qualità di quanto offerto agli studenti con cui ho lavorato negli anni.
Per anni ho avuto la possibilità di accompagnare adolescenti in montagna e questo mi ha spinto ad approfondire ed ampliare le mie conoscenze degli ambienti montani e della flora che li caratterizzava, una mia vecchia passione per le rocce, i minerali e i fossili ha fornito ulteriori elementi di arricchimento della mia proposta.

Nel lontano periodo tra il 1997 e il 1998 ho organizzato con altri, allora studenti di Scienze Naturali, una esperienza denominata RANA ( acronimo di Ragazzi & Natura) che prevedeva la visita, da parte di ragazzi di 9 – 10 anni con i loro genitori, di alcuni ambienti naturali (montagna, zona umida, pianura alluvionale). A corredo di questo lavoro avevamo costruito una specie di quaderno di campo nel quale avevamo raccolto dei semplici strumenti di supporto all’osservazione tratti da riviste naturalistiche come Airone o da manuali di osservazione di fiori e piante, di uccelli, di rettili, di tracce e di pietre e da libri di biologia.
Questo semplice Quaderno di Campagna è consultabile in questo sito.
Queste esperienze fatte in ambiti diversi da quello scolastico hanno permesso di costruire e strutturare una proposta ricca e stimolante nel campo delle attività di Laboratorio di Scienze Naturali nel triennio del Liceo Scientifico Tecnologico impostato sulla non banale impresa di svolgere uno studio dettagliato di un ambiente a scelta che rientrasse in una delle tre categorie proposte
- Ambiente montano
- Ambiente di pianura alluvionale
- Ambiente umido
In preparazione di questa attività impegnativa, ho organizzato varie attività di osservazione di rocce, minerali e fossili appartenenti alla mia collezione nelle quali cercavo di riportare ogni campione alla località da cui derivava o all’ambiente che poteva descrivere.
In altre classi ho proposto di svolgere analisi qualitative su campioni reali provenienti da mie escursioni in località interessanti e a me note anche dal punto di vista ambientale.
Nel tempo, la mia passione per la botanica ha aperto le porte al mio interessamento per l’utilizzo di alcune specie vegetali come agenti depuranti delle acque (Fitodepurazione) e del suolo (Fitorimedio)
Su questo filone ho avuto modo di coinvolgere sia classi del Liceo Scientifico Tecnologico che classi terze dell’ITIS Chimico che hanno studiato e approfondito il tema del comportamento di specifiche piante nel processo di depurazione delle acque reflue utilizzando come strumenti di controllo dell’evoluzione dei vari processi depurativi delle tecniche di loro conoscenza e applicabili alla situazione di cui misurare l’efficacia..
Le tracce e la descrizione di questi lavori e di altri sono presenti e consultabili in questo sito.

C’è poi tutta l’altra mia area di interesse e di attività che ho indicato con l’etichetta delle Relazioni di Aiuto che hanno costituito il mio secondo centro di coinvolgimento e di lavoro.
Questa attenzione per le relazioni e per l’ascolto è nata da una mia esperienza personale molto significativa che ha richiesto molti anni di rielaborazione personale e di allestimento della mia personale cassetta degli attrezzi prima di diventare operativa sul campo.
Ho iniziato nel 1985-86 con la progettazione con altri del progetto di Tutoring per gli studenti della 3^ Chimico dell’epoca, che era costituita da studenti prevalentemente provenienti da differenti percorsi scolastici e, la maggior parte di loro, portatori di numerosi fallimenti scolastici e incidenti di percorso. Malgrado queste premesse, tutta quella classe arrivò alla conquista della Maturità con risultati davvero soddisfacenti.
Ma sono passato attraverso vari progetti ed esperienze di sostegno al metodo di studio e alle attività di riorientamento svolte a scuola o all’esterno, in enti e progetti del privato sociale e si era all’inizio degli anni ‘90 in un territorio fortemente a rischi dell’hinterland milanese.
In questi contesti socio-educativi con finalità di recupero sociale a livello territoriale ho iniziato ad occuparmi di orientamento e di selezione di candidati alla formazione professionale e alla consulenza individuale rivolta ad adolescenti appartenenti a categorie a rischio di dispersione e ho scoperto il lavoro di educatori di strada e di educatori all’interno di Centri di Aggregazione Giovanile finalizzati all’accompagnamento di adolescenti e giovani a rischio di devianza verso il reinserimento sociale in territori a spiccata propensione alla devianza sociale.

Da questa esperienza ho tratto la conoscenza di modalità diverse del prendersi cura dei minori, ho appreso l’importanza dei percorsi educativi e formativi proposti con attenzione prioritaria alla relazione tra adulti e minori che è strumento qualificante e di potenziamento dell’intervento didattico e di apprendimento.
La formazione e la crescita di un adolescente o di un giovane non può essere di esclusivo appannaggio di una struttura o di un soggetto sociale, ma deve essere l’oggetto di una attenzione corale delle componenti di una realtà sociale, esattamente come recita il noto detto africano “Per crescere un bambino ci vuole un villaggio”.
La frequenza di due corsi di Counseling in successione e l’esperienza nella scuola di attività di affiancamento nella definizione di nuove possibili scelte orientative a fronte di risultati negativi o di scoperta di aver fatto la scelta sbagliata hanno portato a farne oggetto della mia attività di counseling scolastico all’interno della mia scuola, e successivamente ho appreso tecniche e mi sono dato strumenti per accompagnare gli studenti degli ultimi due anni alla scelta della facoltà universitaria.
Ho avuto modo anche di approfondire il tema degli studenti DSA e BES e di lavorare con loro sul metodo di studio, l’Orientamento e l’Autostima.
Grazie ai suggerimenti arrivati da loro ho prodotto insieme ad Alessandro Sibella un diario perpetuo dedicato proprio agli studenti DSA che ha la peculiarità di essere già impostato e solo da riempire con pochi dati essenziali e che troverete nel sito
Lo scopo primario della mia attività con gli studenti è sempre stato quello della piena realizzazione di se stessi in campo umano e professionale, usando la qualità della relazione e la della comunicazione efficace come strumenti principe del lavoro di consulenza.
Ciascuna persona incontrata è stata per me una risorsa e una opportunità di imparare a fare al meglio il mio lavoro.
Sin qui ho incontrato e seguito per tempi più o meno lunghi oltre seicentocinquanta persone, alcune di loro mi hanno coinvolto così tanto da convincermi a fare delle riflessioni aggiuntive sulle questioni che hanno portato alla mia attenzione e mi hanno stimolato così tanto da convincermi a mettere su carta le mie riflessioni, sempre nel rispetto della riservatezza sulle situazioni raccontate.
Anche di queste riflessioni troverete traccia nel sito.
Ora che sono in pensione, ho avuto l’idea di consolidare le esperienze fatte in campo orientativo e raccoglierle in una serie di manuali dedicati e completi di strumenti e di suggerimenti di percorso da seguire.
Attualmente mi occupo di:
- Azioni di accompagnamento individuale di adolescenti, giovani ed adulti per problematiche personali
- Azioni legate al metodo di studio, a orientamento verso la scuola superiore e al riorientamento nella scuola superiore
- Accompagnamento in percorsi verso la scelta della Facoltà universitaria o di ridefinizione di una scelta alternativa
- Percorsi di valutazione e di autovalutazione delle competenze in uscita dalla Scuola Superiore
- Percorsi di valutazione e di autovalutazione delle competenze in vista della stesura del Curriculum Vitae
Il mio stemma araldico
Recentemente ho provato su di me una proposta che vorrei suggerire ad alcune delle persone che accompagno nella mia attività di Counselor: l’ideazione di uno stemma araldico personale che contenga dei simboli che descrivono o rimandano a caratteristiche personali importanti.
Per svolgere questa attività è necessario svolgere un lavoro importante su di se, individuando le proprie caratteristiche o i propri valori di riferimento e cercare delle immagini o dei simboli che riportino a quei tratti che riteniamo fondanti.
Questo lavoro, che mi ha preso diverso tempo , ha permesso di far emergere tre aspetti importanti di me e ho deciso quindi di cimentarmi nel disegnare il mio stemma araldico personale che ho appena concluso, che potete ammirare sotto alla descrizione
Ne riporto la descrizione e i significati di ogni simbolo usato:
Di rosso, interzato in pergola in oro, proseguendo. dall’alto e in senso orario,
- I cinque pani e due pesci, cfr. Lc 9,16: sono simboli dell’Eucarestia e della fede religiosa che professo: il pane e il pesce – traslitterazione di ησύϛ che è l’acronimo di Iesus CHristòs THeù HYios Sotèr (Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore) – ne sono l’espressione fonda_ mentale. In chiave più laica e sociale: l’importanza che ciascuno, vista una necessità intorno a sé, metta il proprio seppur piccolo contributo per affrontare le situazioni di difficoltà incontrate.
- Plantago major (Piantaggine maggiore), pianta spontanea singolare, che cresce esclusivamente su terreni calpestati e poveri e sui sentieri. Concetto che si sposa bene con la mia propensione ad occuparmi di persone incontrate ai crocevia della loro vita e a lavorare sul campo, rifuggendo da ogni impegno teorico. Ma la piantaggine veniva usata in medicina popolare per curare e rimarginare le ferite. Una immagine semplificata di questa pianta l’ho adottata come logo della mia produzione bibliografica e compare sulla copertina di tutte le mie produzioni scritte.
- La fontana del villaggio, che mette a disposizione acqua in abbondanza per tutti e a chi ne abbia bisogno, è la raffigurazione di uno dei miei tratti personali che è quello di mettere a disposizione di chiunque ciò che so e che che so fare. Il motto “Custodendo e meditando su ciò che mi è stato dato di incontrare” dice molto di come ho deciso di condurre la mia professione di counselor
